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Sorical replica al direttore del Crotonese

Egregio direttore,
abbiamo letto il suo articolo a pagina 3 del Crotonese edizione del 19/10/2017 e le chiediamo, ai sensi della legge sulla stampa, di pubblicare delle doverose precisazioni per le imprecisioni che contiene.
Lei scrive che Sorical “fornisce l’acqua grezza a quello crotonese (Congesi) ad un prezzo fuori mercato”, invece è noto a tutti che Sorical riceve l’acqua grezza dal Consorzio di Bonifica (che paga) da un’infrastruttura del Corap (che paga). Si tratta di acqua grezza che il Consorzio di Bonifica, a sua volta, riceve dagli impianti Silani di A2A. L’acqua grezza arriva all’impianto di potabilizzazione (Ipot Neto) e qui viene trattata e resa potabile. Dall’Ipot Neto Sorical la eroga a Congesi, ad Arssa e Corap (Ex CSI) e Comune di Isola Capo Rizzuto nei nodi di consegna. Quindi non si tratta di acqua grezza ma di acqua potabile che subisce un trattamento attraverso un processo chimico e fisico che ha dei costi importanti. Inoltre Congesi riceve acqua potabile non solo dall’Ipot Neto, ma anche dagli schemi Lese, Tacina e Lipuda, tutti acquedotti ubicati in provincia di Crotone che vengono mantenuti in perfetta efficienza attraverso una costante manutenzione per consentire la corretta erogazione del servizio ai Comuni e quindi ai cittadini.
Riguardo la tariffa, anche questo è noto, non solo non viene fissata da Sorical, infatti dal 2011 dal Autorità per l’Energia il Gas e i Servizi Idrici, ma è anche tra le più basse in Italia.
Contrariamente a quello che scrive, Sorical non gode di nessun “monopolio”, dal 2004 gestisce in concessione le infrastrutture di proprietà della Regione Calabria ricevute a sua volta dalla disciolta Cassa per il Mezzogiorno che le ha costruite.
A lei deve essere noto che Sorical, prima della nascita di Soakro nel 2009, riceveva dei pagamenti dai Comuni di importi superiori a quelli attuali. Con il fallimento di Soakro la società ha perso 35 milioni di euro e le aggiungo che, rimanendo al territorio crotonese, tra ex Csi, oggi Corap e Arssa, i crediti ammontano a circa 18 milioni di euro.
E’ del tutto evidente che la gestione del servizio idrico crotonese, al di là dell’attuale gestione Congesi, è diseconomico e presenta inefficienze gravi che si riflettono sul servizio erogato ai cittadini. Dai bilanci di Soakro si evidenziavano tre criticità che ne hanno compromesso la gestione: gli alti costi di gestione; il 60% di perdite di rete e considerato che di quel 40% che veniva fatturato solo il 50% veniva incassato, l’alta morosità. Se non si superano queste gravi anomalie, anche Congesi è destinata a soccombere perché è troppo alto il divario tra acqua immessa in rete e acqua fatturata ai cittadini.
Non a caso il Presidente della Regione, Mario Oliverio, ha avviato il processo di riforma del SII (Servizio idrico integrato) che metterà la Calabria nelle stesse condizioni di tutte le altre regioni italiane, cioè avere un unico gestore, dalle fonti fino alla depurazione, eliminando storture, diseconomie, inefficienze dell’attuale sistema. Tutto ciò consentirà di avviare finalmente gli investimenti sulle reti idriche comunali e dare un servizio di qualità ai cittadini.

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